impreseQualcuno si chiederà come mai un blog “bergamasco” debba dedicare la propria immagine di copertina a Bryant Park e al club degli ingegneri. Domanda lecita.
La prima risposta è: il caldo! Sono giorni di grande caldo e di grande fatica e la mente è andata a quel luogo, singolare se non unico, che è questo giardino tra i grattacieli di Manhattan, una piccola oasi, raccolta e discreta, tra la 5a e la 42a, posto magico al centro del mondo. Almeno di quel mondo che, caparbiamente, resiste nella mente di un cinquantenne come me, per il quale l’America, gli Stati Uniti e New York in primis, continuano a costituire un riferimento culturale e professionale importante.
La seconda risposta è: perché è da li, da quei luoghi, da quelle persone che, 100 anni fa, ha avuto inizio il nostro mondo, quello che conosciamo noi oggi e che si è diffuso su tutto il pianeta. E che continua. Tra i vari membri importanti (Carnegie, Hoover, Edison, Lindbergh, ecc.) c’era anche Nikola Tesla. E oggi il suo nome è diventato il sinonimo del futuro prossimo della mobilità sostenibile di qualità.
E in tutto questo Bergamo c’è! Una ricerca recente ha dimostrato che Bergamo è la seconda provincia per industrializzazione in Europa, subito dopo la cugina Brescia. E così diverse altre ricerche e indicatori dimostrano la capacità ed il valore delle imprese bergamasche, di quelle che hanno saputo guardare avanti, studiare, investire, innovare e … fare la fatica di affrontare il mondo. Abbiamo imprese ed imprenditori famose e imprese ed imprenditori sconosciuti al grande pubblico ma apprezzate ed affermate in tutto il mondo.
Ecco quindi l’ultima risposta al perché di quel riferimento in testata: vuole essere un riconoscimento, un apprezzamento, ai nostri di “engineers”, ai nostri imprenditori e ai loro collaboratori che, ancora oggi, quando in tutto il mondo c’è una crisi che morde e Bergamo, in generale, non ne è esente, continuano a crederci, a guardare avanti, a fare ogni giorno meglio di quello precedente.