Abbiamo visto negli scorsi contributi, alcuni degli elementi che devi conoscere e tenere ben presente per poter intervenire, nel tempo, e ottimizzare. Abbiamo parlato del conto economico, dello stato patrimoniale, del rendiconto finanziario, dei principali elementi e degli indicatori che puoi facilmente desumere. Abbiamo anche parlato del rischio di credito, che non è l’unico rischio imprenditoriale ma, sicuramente, almeno ai nostri fini, uno di quelli da gestire con maggiore attenzione.

Proseguiamo quindi in questo piccolo viaggio fatto di pillole che, se prese con regolarità, possono migliorare l’aspetto della nostra impresa e il modo di presentarci ai nostri interlocutori, bancari e non solo.

Iniziamo oggi a parlare di business plan, tracciando alcune linee che riprenderemo in seguito con degli interventi specifici.

Di questo argomento ne è piena la letteratura e internet contiene molti suggerimenti, esempi, raccomandazioni, schemi, offerte di software, e di tutto ciò che vuoi. Adesso aggiungiamo questo contributo che, tuttavia, ha lo scopo di semplificarti la vita, fornendoti indicazione su cosa è essenziale.

Intanto cominciamo col dire che esistono diverse motivazioni che spingono o suggeriscono la redazione di un business plan e i contenuti, o parte di questi, possono essere più o meno messi in luce in funzione degli obiettivi per cui ci si accinge a questo lavoro. Mi spiego meglio: se si è in presenza di una start-up, allora dovranno essere molto ben definiti tutti gli aspetti legati all’idea di business, agli strumenti, ai tempi, alle risorse, e così via; viceversa, se si è in presenza di un’azienda già avviata, ci potrebbero essere motivazioni diverse, ad esempio operazioni straordinarie, l’introduzione di nuovi prodotti o servizi, la necessità di nuovi investimenti, l’incontro con un nuovo partner finanziario, l’ingresso in un nuovo mercato oppure l’arrivo di un competitor, e così via. Insomma, circostanze diverse richiedono approfondimenti diversi, ma un elemento è necessario in tutti i casi: una accurata e credibile programmazione economica e finanziaria. E’ necessaria, anche se non sufficiente, sia che ti stia preparando a una richiesta di credito sia che il credito ce l’abbia già e devi, però, cercare di mantenerlo.

L’equilibrio finanziario tra gli impieghi (per cosa usi il denaro) e le fonti (da dove proviene e con quali termini) e l’equilibrio monetario tra entrate e uscite di cassa sono essenziali e vanno indagati e programmati, sia nel medio periodo (3/5 anni) che nel breve (1 anno). La pianificazione di breve periodo va poi ulteriormente sezionata in previsioni di cassa infrannuali, al massimo con periodicità mensile, con il budget di cassa, che riepiloga tutte le previsioni di incasso e di pagamento. Nel budget di cassa vanno evidenziati eventuali deficit di cassa e vanno individuate le necessarie coperture, determinando quali forme tecniche sono più appropriate per soddisfare il fabbisogno di liquidità. Come per tutti i budget, va poi fatta la verifica a consuntivo, determinando gli scostamenti intervenuti e indagandone le cause, così da poter migliorare la previsione per il periodo successivo. Questo è il minimo che deve accompagnare una normale presentazione alla tua banca, nel caso di rapporti già in essere e quando non ti sia necessario chiedere ulteriori affidamenti o un nuovo finanziamento.

Se invece stai per fare un investimento o sei in una delle situazioni che abbiamo accennato poco sopra, e per le quali ti è necessario chiedere ulteriore finanza, allora il livello di approfondimento deve essere maggiore. Senza la pretesa di esaurire qui l’argomento del business plan, considera che devi prepararti a ragionare e descrivere i seguenti aspetti:

  • La tua azienda, la tua storia, anche se già conosciuta;
  • I punti di forza, i successi che hai raccolto, i valori economici, patrimoniali e finanziari che hai già conseguito negli ultimi anni;
  • Qual è il tuo nuovo obiettivo, a cosa stai puntando, in quali tempi; che valore aggiunto ti porterà, quali e quante risorse richiede; di quali e quante risorse già disponi e quali e quante devi trovare; dove e come intendi trovarle;
  • Quale prodotto, servizio o mercato; con quali strategie commerciali e quale organizzazione produttiva e aziendale;
  • Chi è il tuo cliente, che esigenze ha, quanti sono e dove sono e, soprattutto, perché dovrebbero servirsi da te;
  • Quali studi e ricerche hai bisogno o quali hai già condotto ed ora intendi mettere a frutto; hai dei brevetti, del know-how, delle competenze esclusive? Descrivile e spiega come ti permetteranno di raggiungere il tuo nuovo obiettivo;
  • Chi sono i tuoi concorrenti, attuali e futuri; quali le caratteristiche del tuo prodotto o servizio e quali quelle dei tuoi concorrenti (benchmarking); come intendi competere sul mercato;
  • Quali i mercati di approvvigionamento, quale il tuo potere contrattuale;
  • Quali le difficoltà di ingresso, eventuali limiti o barriere da superare e come;
  • A questo punto, trasforma tutto questo in previsioni economiche e monetarie, dimostra la sostenibilità della tua idea nel lungo periodo; indaga e descrivi i costi fissi e quelli variabili, gli investimenti, il periodo di rientro, il punto di pareggio; individua le modalità di copertura del fabbisogno, prevedi i flussi di cassa, dimostra al tuo interlocutore che gli stai offrendo un’opportunità!

Approfondiremo questi aspetti quando descriveremo con maggiore dettaglio come si costruisce un business plan. Intanto è importante che tu cominci a pensare in questi termini dentro la tua azienda e, se già non l’hai fatto, inizia a mettere a fuoco gli aspetti che ti ho descritto. Ti servirà.

Nel frattempo, se hai necessità di un approfondimento o se vuoi sottopormi la tua idea di business e, magari, condividere alcuni aspetti e modalità di rappresentazione del tuo caso, scrivimi a claudio@claudioarrigoni.it. Un caro saluto.