Dopo alcuni anni da lavoratore dipendente e dopo aver cambiato alcune aziende, sempre alla ricerca di stimoli nuovi, nel gennaio del 1976 Pierino Persico decide di fare il grande passo, lascia l’azienda per cui lavora e si mette in proprio, installandosi in una cantina, un sottoscala, ad Albino, dove apre la sua modelleria. Da solo all’inizio ma già dopo 6 mesi, aveva con se un operaio e due apprendisti. Aveva 29 anni, sposato, con due figlie. E la famiglia, per lui, è sempre stata un importante punto di riferimento, alla quale dedicare il tempo libero, impegnandolo in gran parte in lunghe passeggiate lungo le valli ed i monti della Val Seriana e non solo.
Un capitolo a parte la merita l’esperienza che Persico racconta e che coinvolge un altro grande imprenditore della Val Seriana: Franco Acerbis, al quale sono particolarmente legato per alcuni miei trascorsi personali (ho avuto la fortuna di conoscerlo da vicino, lavorando per lui per un certo tempo: un genio che ha saputo trasformare i suoi giochi, la moto e l’enduro in particolare, in un business di successo planetario).
Intanto Persico lavora e ottiene commesse sempre più interessanti da molti nomi noti: Acerbis, appunto, ma anche le Fonderie Mazzucconi (motori e parti per Fiat e Iveco), i giocattoli della Mattel, i televisori della Prandoni e della Mivar, gli interruttori per la Gewiss, i telefoni di Giugiaro, poi Renault, Alenia Spazio, e via crescendo.
Nel 1989 (e chi c’era, si ricorderà cos’erano i computer in quegli anni, quale il costo, anche dei software, e quali le capacità rispetto agli strumenti di oggi … se ci guardiamo indietro sembra che abbiamo vissuto nella preistoria) Persico – all’avanguardia già in quegli anni – decide di fare un altro importante passo e decide di investire in informatica applicata alla produzione dei modelli, acquista i computer, con i CAD e quanto occorre per la programmazione di torni e delle frese e questo gli consentì ancora una migliore qualità delle sue realizzazioni. Da allora, Persico ha sempre cercato l’innovazione, la qualità, l’aggiornamento.
Poi arrivò la nautica, con il “Moro di Venezia”, la “barca” voluta da Raul Gardini per competere in Coppa America. E dalla nautica nuove opportunità ma anche nuovi stimoli all’innovazione, nuovi investimenti in attrezzature e in risorse umane. Oggi, dopo anche “Luna Rossa”, oltre al “Moro”, il settore nautico, ha una propria fisionomia definita e una propria importante ragion d’essere all’interno di Persico Group.
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